L’achiote è una pianta sudamericana, la Bixa orellana, dai semi di questa pianta si ricava l’annatto, un colorante naturale. Nei suoi luoghi di origine questa pianta è nota con diversi nomi, tra cui orellana, bija, onoto o urucù.
I pigmenti dell’achiote sono la bixina, di colore rosso brillante, e l’orellina, di colore giallo. Il sapore dell’annatto è delicato, mentre il colore è molto intenso. Viene utilizzata sia come colorante alimentare sia come cosmetico.
L’annatto ha suscitato la curiosità della scienza grazie ai suoi pigmenti (soprattutto la bixina) una miscela di carotenoidi giallo-rossicci dall’elevato potere antiossidante. Svolge inoltre una discreta azione lassativa favorendo l’eliminazione di tossine e scorie.
Il consumo regolare di achiote è stato associato anche a una riduzione del livello del colesterolo e, in particolar modo, dei trigliceridi.
Uno dei metodi più semplici per utilizzare questi semi è farli bollire in acqua e, successivamente, utilizzare quell’acqua per cuocere riso o verdure.
L’uso più ampio, però, che viene fatto dell’annatto è quello di friggere una mangiata di semi nell’olio. Dopo che quest’ultimo si sarà colorato, basterà rimuovere i semi e usare l’olio per condire qualsiasi pietanza.
Curiosità:
I tatuaggi realizzati con il pigmento di questa pianta sono una pratica comune in diverse tribù indigene. Nel Mato Grosso, in Brasile, i semi di achiote vengono raccolti nei mesi di maggio e giugno e conservati in vasi di terracotta. Dalla polvere di questi semi, che viene fatta bollire in acqua, si ottiene un inchiostro sotto forma di pasta liquida. L’achiote, bixa orellana, deve il suo nome all’esploratore spagnolo Francisco de Orellana, cui si deve la scoperta del Rio delle Amazzoni.
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