L’ortica è impiegata nella tradizione popolare da tempi remoti e le sue proprietà astringenti , diuretiche, emostatiche, antiemorragiche e antianemiche sono ben note.
Questa pianta è inoltre indicata in caso di artriti reumatiche, mestruazioni abbondanti e scarsa secrezione lattea. L’ortica insieme al tarassaco sono senza dubbio, tra le erbe migliori per depurare e disintossicare l’organismo.
In campo cosmetico, l’ortica si rivela un efficace rimedio contro l’eccesso di sebo del cuoi capelluto e contro la forfora. Grazie alla sua azione stimolante della circolazione cutanea si rivela ottima anche contro la caduta dei capelli. È indicata infine nella cura di pelli grasse e asfittiche.
Infuso depurativo:
10 gr. ortica
10 gr. di tarassaco
Metti la miscela in infusione in 1 litro d’acqua per 15-20 minuti, quindi filtra. Bevi l’infuso nell’arco della giornata.
Forfora e caduta dei capelli:
Metti a bollire 3 cucchiai di ortica per 30 minuti, in mezzo litro di acqua e mezzo di aceto, quindi filtra. Una volta raffreddato, utilizza l’infuso per frizioni sul cuoi capelluto 2-3 volte alla settimana. Se preferisci, puoi profumare l’infuso con della lavanda.
Lozione astringente per pelli grasse e asfittiche:
Fai bollire 100 gr. di ortica in 1 litro di acqua per 10 minuti e lascia a riposare per altri 20 minuti. Filtra e utilizza la lozione al bisogno.
Curiosità:
L’ortica è una pianta dalle molte virtù e proprietà medicamentose e, nel passato, veniva spesso impiegata per uso esterno: ad esempio con essa si infliggevano flagellazioni a chi soffriva di gotta e reumatismi, perché si riteneva che l’effetto repulsivo che essa provocava sulla pelle portasse a conseguenze benefiche. Sicuramente la cura non doveva essere delle più piacevoli. Ancora più eroica appare l’usanza dei soldati Romani, che secondo i racconti si flagellavano il corpo con l’ortica al semplice fine di riscaldarsi quando si trovavano a combattere in regioni dal clima particolarmente rigido. Pare che nell’età del bronzo questa erba fosse utilizzata anche per la tessitura; del resto ancora durante la Seconda guerra mondiale, quando in Germania una forte carenza di cotone, venne usata come surrogato dato che il tessuto da essa ottenuto risulta essere particolarmente resistente.
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