Il pepe nero tellicherry è tra i più puri al mondo. Sulle nostre tavole, accanto al sale e all’olio, il pepe non manca mai: è diventato una spezia così diffusa e nota da farci quasi dimenticare la sua origine orientale e il suo altissimo valore economico nel mondo antico. Il pepe nero tellicherry, dal sapore intenso e deciso, proviene dalle foreste monsoniche dell’India, e il suo nome deriva dal sanscrito.
Così come quasi tutte le varietà di pepe nero, anch’esso contiene la piperina, che rende la spezia stimolante, tonica e stomachica e, stimola la secrezione di succhi gastrici. Facilita, inoltre, il processo digestivo e agevola l’assorbimento dei nutrienti traendo il massimo beneficio dal cibo ingerito.
Sconsigliato in caso di gastrite, ulcera o emorroidi perché irrita le mucose.
Un effetto del pepe nero è anche quello di stimolare la termogenesi, per questo è considerato un ottimo coadiuvante nelle diete dimagranti e per combattere l’obesità.
Le diverse qualità che oggi noi conosciamo – pepe nero, bianco, verde – si caratterizzano per i diversi stadi di raccolta, e per i trattamenti specifici ai quali le bacche sono sottoposti.
Curiosità:
Il pepe nel Medioevo aveva una fama di spezia esotica. Molto spesso veniva usato come vera e propria merce di scambio al posto della moneta. A questa droga, inoltre, si iniziarono ad attribuire proprietà medicamentose. Secondo la scuola salernitana era adatto a calmare la tosse, a scacciare la febbre e a stimolare la digestione. Ancora nel Rinascimento il pepe veniva consigliato per curare la febbre e per combattere tutti gli stati di affaticamento. Il pepe, inoltre. ha da sempre avuto la fama di potente eccitante e afrodisiaco.
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