I semi di finocchietto selvatico sono da sempre utilizzati per il loro inconfondibile aroma, ma non da meno sono le proprietà di questi piccoli semini.
Largamente adoperati per stimolare l’appetito, migliorare la digestione e combattere la dispepsia, accrescendo la secrezione di saliva e bile.
I semi di finocchietto selvatico, inoltre, contrastano il singhiozzo, aiutano a liberarsi dal meteorismo e dall’aerofagia, combattono diarree e coliche intestinali, attenuano significativamente l’alitosi e regolarizzano il flusso mestruale. Infine, sono antianemici e diuretici.
Quanto all’uso esterno, i semi di finocchietto sono indicati a chi soffre di occhi arrossati e a chi sia affetto da congiuntivite o da fastidiose infiammazioni delle palpebre.
Con una manciata di finocchietto racchiuso in un sacchetto di garza è possibile infine prepararsi un bel bagno tonificante, dal quale trarrete giovamento rimanendo immersi nella vasca almeno 15 minuti.
Digestione difficile, singhiozzo, aerofagia:
30 gr. di finocchietto selvatico
30 gr. di semi di cumino
20 gr. di radice di angelica
10 gr. di semi di carvi
Metti il tutto in infusione per 15 minuti in acqua bollente, nella proporzione di 1 cucchiaio di miscela per ogni tazza d’acqua. Filtra e bevi 1 tazza dopo i pasti principali.
Infuso diuretico:
Lascia 40 gr. di semi di finocchietto in infusione per 20 minuti in 1 litro di acqua bollente. Filtra e bevi 4 tazze al giorno.
Occhi arrossati:
Metti a bollire 1 cucchiaino di semi per 5 minuti in mezzo bicchiere d’acqua. Filtra il decotto e usalo per preparare impacchi da applicare più volte al giorno.
Curiosità:
Il finocchio è una tipica pianta mediterranea, che già i Greci apprezzavano, e che i Romani contribuirono a diffondere in tutta l’Europa continentale. Forse però non tutti sanno che Maratona, il nome della località della Grecia dove gli ateniesi sconfissero i persiani nel 490 a.C., significa appunto in greco “campo di finocchio”. Questa pianta infatti nasceva spontanea nella vasta pianura assolata in riva al mar Egeo da dove partì il leggendario messaggero che compì di corsa i 40 km che lo separavano da Atene.
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